Fortilizio che, come la maggior parte dei manieri medioevali, fu costruito su un piccolo colle per ragioni di difesa del territorio e, nello specifico, faceva parte della linea difensiva nord del Ducato di Milano.
La sua posizione è strategicamente importante e faceva parte del grande scacchiere difensivo occidentale del Casato Visconteo.
La rocca di Jerago non aveva aperture verso l'esterno e si accedeva al cortile attraverso uno stretto corridoio da un rivellino con torri.
Centro della vita sociale era abitato dal feudatario con la famiglia, gli armigeri e il carnefice per l'esercizio della giustizia.
Nelle mura del castello trovarono rifugio le popolazioni durante i feroci assedi dei nuovi invasori.
Dai Visconti ad oggi
Il feudo fu assegnato nel 1248 da Ottone Visconti, arcivescovo di Milano al fratello Gaspare e al nipote Pietro.
Diversi componenti della famiglia dei Visconti di Jerago ricoprirono cariche di una certa importanza nell'amministrazione civile del ducato.
Antonia sposò il
Carmagnola,capitano di ventura,la cui vicenda ispirò la tragedia del Manzoni.
Elisabetta sposò Cicco Simonetta, celebre segretario ducale del tempo degli Sforza.
Il castello subì un violento assedio quando il casato dei Visconti si indebolì alla morte di GianGaleazzo Visconti nel 1402.
Il Castello fu protagonista anche al tempo delle lotte nel territorio di Gallarate fra Spagnoli e Francesi.
Precisamente nel luglio del 1536 Jerago fu teatro di una battaglia nella guerra tra Francia e Spagna, tra l'imperatore Carlo V e il Re Francesco I di Francia.
La famiglia dei Visconti di Jerago si estinse con la morte di Antonio, caduto da cavallo, nel 1751.
Il feudo passò alla Real Casa Austriaca fino alla fine del 700, quando venne acquistato dalla famiglia Bossi e Anguissola la fortezza fu trasformata in residenza.
Vennero aperte le finestre sul lato sud e vennero costruite le due terrazze giardino come si può ammirare al giorno d'oggi.
Dopo ulteriori passaggi di proprietà, il castello, tuttora residenza privata, è stato sottoposto intorno al 1960 ad interventi di restauro eseguiti dal celebre studio di architettura
BBPR.